In questo articolo ti parlerò di come diventare un consulente finanziario in regime forfettario. Se la finanza è una delle tue passioni e vuoi diventare un freelance allora scoprirai come aprire una partita iva per consulente finanziario in regime forfettario.
La Professione del Consulente Finanziario in regime forfettario
Il ruolo del consulente finanziario è fondamentale per guidare e assistere i clienti nella gestione delle loro risorse finanziarie. Un consulente finanziario fornisce consigli su investimenti, pianificazione pensionistica, gestione del patrimonio, imposte e altro ancora. La figura del consulente finanziario è sempre più richiesta, specialmente in un contesto economico in continua evoluzione.
Requisiti e Formazione
Per diventare un consulente finanziario, è importante avere una solida base di conoscenze finanziarie. Molti aspiranti consulenti finanziari conseguono lauree in economia, finanza o settori correlati. È importante sottolineare che la formazione continua è essenziale, poiché il mondo finanziario è in costante cambiamento. Partecipare a corsi di aggiornamento e ottenere certificazioni riconosciute nel settore, come la Certified Financial Planner (CFP), può migliorare la tua credibilità e competenza.
Come diventare Consulente Finanziario
1. Formazione Accademica
Inizia con una solida formazione accademica nel campo della finanza, dell’economia o di settori affini. Acquisire una conoscenza approfondita dei concetti finanziari è fondamentale per fornire consulenza di qualità ai clienti.
2. Esperienza Pratica
Cerca opportunità di stage, tirocini o posizioni di apprendistato presso aziende di consulenza finanziaria o istituti finanziari. L’esperienza pratica ti aiuterà a sviluppare competenze pratiche e a comprendere meglio il funzionamento del settore.
3. Formazione Continua
Mantieni la tua formazione aggiornata partecipando a corsi, workshop e seminari nel campo finanziario. Le certificazioni professionali possono migliorare la tua credibilità e le tue prospettive di carriera oltre a fornirti sempre maggiori competenze.
4. Costruisci una rete professionale
La creazione di una buona rete professionale può essere utile nel diventare un consulente finanziario di successo e soprattutto a conoscere nuovi investitori, imprenditori o, in generale, clienti. Attraverso una rete, è possibile accedere a opportunità di lavoro, apprendere nuove tecniche e migliorare la propria visibilità professionale.
Infine, per distinguerti da altri dovresti considerare di specializzarti in determinati rami e/o prodotti finanziari.
Aprire una partita iva come consulente finanziario in regime forfettario.
Prima di aprire una partita iva come consulente finanziario in regime forfettario dovrai valutare vari aspetti:
- tipologia di lavoro e incarichi professionali;
- possesso dei requisiti professionali;
- inquadramento fiscale e previdenziale.
Analizzare preventivamente questi tre aspetti è fondamentale per determinare il giusto inquadramento.
Incarico da consulente finanziario o promotore finanziario?
Il consulente finanziario può ricevere incarico da terzi di vendere i propri prodotti finanziari agli investitori. In questi casi parliamo di promotore finanziario.
Nello specifico un promotore finanziario esercita professionalmente l’offerta fuori sede come dipendente, agente o mandatario di un intermediario (ad esempio una banca). Pertanto il promotore è l’unico operatore finanziario che può incontrare gli investitori in una sede diversa da quella dell’ intermediario.
Invece, l’esercizio in via professionale del servizio di consulenza fiscale in materia di investimenti è cosa ben diversa in quanto non esiste alcun vincolo contrattuale con alcun intermediario. In questo caso si parla di consulenti finanziari indipendenti che richiede comunque una serie di requisiti professionali proprio a garanzia degli investitori stessi.
Requisiti professionali del consulente finanziario
Un consulente finanziario dovrà essere iscritto all’Albo OCF tenuto dall’Organismo dei Consulenti Finanziari.
Per poter iscriversi è necessario avere un titolo di studio almeno pari al diploma di scuola superiore ed è necessario superare una prova valutativa.
Inquadramento fiscale e previdenziale del consulente finanziario
Un consulente finanziario è a tutti gli effetti un libero professionista e pertanto come tale deve essere inquadrato. In particolar modo, a livello fiscale, il regime forfettario è la scelta più snella, ed economica per coloro che vogliono avviare la propria carriera oppure per chi già sta lavorando e rispetta tutti i requisiti di legge.
L’inquadramento previdenziale di un consulente finanziario deve seguire quello della gestione separata INPS.
Diversamente se il tipo di lavoro svolto è quello di promotore finanziario sarà necessario cambiare il tipo di inquadramento in impresa individuale. Anche da un punto di vista previdenziale cambia la gestione di riferimento con contributi fissi e a percentuale.
Cos’è il Regime Forfettario?
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto in Italia nel 2015 per favorire la crescita e la competitività delle piccole imprese e dei professionisti. In questo regime, i contribuenti pagano un’imposta sostitutiva in misura fissa, in base al proprio fatturato annuo, alleggerendo moltissimo gli adempimenti fiscali e burocratici.
Per le nuove attività è prevista un’aliquota d’imposta pari al 5% per i primi 5 anni. Dal sesto anno di attività, in poi, l’aliquota d’imposta si alza al 15%. Inoltre, i liberi professionisti che hanno scelto l’opzione per il forfettario sono esentati dalla ritenuta d’acconto sui compensi ricevuti dai committenti.
Quali sono gli altri vantaggi per scegliere questo regime?
Tra gli ulteriori vantaggi del regime forfettario ci sono la semplificazione degli adempimenti fiscali, la riduzione della burocrazia, la non applicazione dell’IVA alle operazioni di vendita che rende molto più competitivi rispetto alle altre imprese o professionisti in regime ordinario!
Un altro importantissimo vantaggio riguarda il mondo della previdenza, infatti, con il regime forfettario è possibile chiedere una riduzione dei contributi INPS relativi alla gestione commercianti e artigiani.
Tuttavia, il regime forfettario ha anche alcune limitazioni, ad esempio, non consente la detrazione dell’IVA sulle spese sostenute e, inoltre, i costi dell’attività sono riconosciuti in modo forfettario, pertanto non è possibile dedurre alcun costo.
In sintesi, il regime forfettario rappresenta una buona opportunità per le piccole imprese e i professionisti che vogliono semplificare la gestione delle proprie imposte e concentrarsi sulla crescita del proprio business. Tuttavia, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e la propria situazione fiscale prima di aderire a questo regime.
L’inquadramento previdenziale di un consulente finanziario in regime forfettario.
Dopo aver introdotto il regime forfettario e i suoi vantaggi è necessario parlare dell’inquadramento previdenziale.
Se svolgi la tua attività come libero professionista allora è necessario aprire una posizione in gestione separata INPS. Questo è valido sia che l’attività venga svolta da casa tua, in sede dal cliente o in qualsiasi altro ambito. Questo inquadramento prevede il pagamento di contributi in percentuale sul reddito.
Per valutare l’inquadramento è sicuramente necessario confrontarsi con un Dottore Commercialista al fine di individuare la soluzione migliore. L’inquadramento previdenziale per quest’attività è fondamentale. È necessario capire molto bene il tipo di attività che verrà svolta per evitare errori e contestazioni future.
Codice ATECO come consulente finanziario in regime forfettario
Il codice ateco per consulenti finanziari è il seguente:
- 66.19.21 – Attività di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede.
Le cause di esclusione dal regime forfettario.
Nel corso degli anni le cause di esclusione sono state modificate molte volte. Ti suggerisco di approfondire le cause di esclusione dal regime forfettario con questo articolo per evitare sorprese.
Le più importanti cause di esclusione da questo regime sono:
- il superamento della soglia dei ricavi di 85.000 euro;
- il possesso di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o srl in regime di trasparenza fiscale;
- lo svolgimento di specifiche attività escluse per legge dal regime forfettario;
- percezione nell’anno di redditi da lavoro dipendente in misura maggiore ai 30.000 euro lordi.
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