Diventare fotografo professionista e aprire una partita iva per avviare la propria attività è il sogno di molte persone appassionate di fotografia. Col regime forfettario seguire questo sogno è molto più facile, tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario seguire alcuni passi fondamentali.

In primo luogo, è importante acquisire le competenze tecniche necessarie per diventare un fotografo professionista. Ciò può essere fatto frequentando corsi di fotografia e partecipando a workshop.

In secondo luogo, è necessario costruire un portfolio di lavori che dimostri le proprie capacità fotografiche. Questo portfolio dovrebbe includere una varietà di scatti che dimostrino la propria capacità di lavorare con la luce, la composizione e la tecnologia.

In terzo luogo, è importante acquisire esperienza sul campo. Ciò può essere fatto attraverso la collaborazione con altri fotografi cercando di creare opportunità di networking.

Una volta che si ha un portfolio solido e l’esperienza necessaria, è possibile iniziare a cercare clienti e a promuovere i propri servizi fotografici. Questo può essere fatto attraverso la creazione di un sito web professionale e di un account social media dedicato alla propria attività fotografica.

Inoltre, è importante determinare un’area di specializzazione in cui si vuole lavorare, come ad esempio la fotografia di matrimonio, la fotografia di paesaggi o la fotografia di prodotto. Ciò permetterà di concentrare gli sforzi di marketing su un pubblico specifico e di differenziarsi dai concorrenti.

Aprire una partita iva come fotografo in regime forfettario.

Aprire una partita IVA come fotografo è un passo importante per avviare la propria attività e gestire il proprio lavoro in modo professionale.

In primo luogo, è importante valutare il regime fiscale più adatto alla propria attività. I fotografi possono optare per il regime forfettario o il regime ordinario. Il primo è adatto per giovani lavoratori autonomi oppure per coloro che non fattureranno più del limite previsto dalla legge o che violano gli altri requisiti previsti dalla legge. Invece, il regime ordinario è dedicato a lavoratori autonomi strutturati presenti sul mercato da molti anni con particolari caratteristiche fiscali.

Cos’è il Regime Forfettario?

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto in Italia nel 2015 per favorire la crescita e la competitività delle piccole imprese e dei professionisti. In questo regime, i contribuenti pagano un’imposta sostitutiva in misura fissa, in base al proprio fatturato annuo, alleggerendo moltissimo gli adempimenti fiscali e burocratici.

Per le nuove attività è prevista un’aliquota d’imposta pari al 5% per i primi 5 anni. Dal sesto anno di attività, in poi, l’aliquota d’imposta si alza al 15%. Inoltre, i liberi professionisti che hanno scelto l’opzione per il forfettario sono esentati dalla ritenuta d’acconto sui compensi ricevuti dai committenti.

Quali sono gli altri vantaggi per scegliere questo regime?

Tra gli ulteriori vantaggi del regime forfettario ci sono la semplificazione degli adempimenti fiscali, la riduzione della burocrazia, la non applicazione dell’IVA alle operazioni di vendita che rende molto più competitivi rispetto alle altre imprese o professionisti in regime ordinario!

Un altro importantissimo vantaggio riguarda il mondo della previdenza, infatti, con il regime forfettario è possibile chiedere una riduzione dei contributi INPS relativi alla gestione commercianti e artigiani.

Tuttavia, il regime forfettario ha anche alcune limitazioni, ad esempio, non consente la detrazione dell’IVA sulle spese sostenute e, inoltre, i costi dell’attività sono riconosciuti in modo forfettario, pertanto non è possibile dedurre alcun costo.

In sintesi, il regime forfettario rappresenta una buona opportunità per le piccole imprese e i professionisti che vogliono semplificare la gestione delle proprie imposte e concentrarsi sulla crescita del proprio business. Tuttavia, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e la propria situazione fiscale prima di aderire a questo regime.

L’inquadramento fiscale e previdenziale di un fotografo con partita iva.

Dopo aver introdotto il regime forfettario e i suoi vantaggi è necessario scegliere l’inquadramento. Il fotografo è uno dei pochi lavori che può essere inquadrato in modi diversi in base alle prestazioni che vengono svolte:

  • libero professionista (o freelance) gestione separata INPS;
  • impresa individuale – gestione artigiani e commercianti.

La scelta del codice ATECO diventa fondamentale proprio perché determinerà l’inquadramento fiscale, civilistico e contributivo dell’attività. Sono liberi professionisti coloro i quali prestano servizi intellettuali, artistici o similari, mentre si considerano imprese coloro i quali svolgono, generalmente, un’attività artigianale o commerciale in forma organizzata con uso di vari fattori produttivi e dove la figura del professionista non è più strettamente fondamentale. 

Per valutare l’inquadramento è sicuramente necessario confrontarsi con un Dottore Commercialista al fine di individuare la soluzione migliore. L’inquadramento fiscale e civilistico di una nuova attività determina la scelta di quale contribuzione INPS sarà necessario versare allo Stato.

Codice ATECO come fotografo in regime forfettario.

È possibile scegliere tra diversi codici ATECO in base al tipo di attività svolta:

  • 74.20.11 – Attività di fotoreporter.
  • 74.20.12 – Attività di riprese aeree nel campo della fotografia.
  • 74.20.19 – Altre attività di riprese fotografiche.

Nel caso in cui si scelga di lavorare come impresa individuale è necessario iscriversi in camera di commercio oltre a richiedere l’iscrizione alla gestione INPS artigiani.

Un fotografo libero professionista non dovrà iscriversi in camera di commercio e liquiderà l’INPS gestione separata in sede di dichiarazione dei redditi.

Le cause di esclusione dal regime forfettario.

Nel corso degli anni le cause di esclusione sono state modificate molte volte. Ti suggerisco di approfondire le cause di esclusione dal regime forfettario con questo articolo per evitare sorprese.

Le più importanti cause di esclusione da questo regime sono:

  • il superamento della soglia dei ricavi di 85.000 euro;
  • il possesso di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o srl in regime di trasparenza fiscale;
  • lo svolgimento di specifiche attività escluse per legge dal regime forfettario;
  • percezione nell’anno di redditi da lavoro dipendente in misura maggiore ai 30.000 euro lordi.

Stai cercando un Commercialista per il regime forfettario?

Il mio lavoro è assistere lavoratori autonomi e liberi professionisti. Se hai intenzione di avviare una nuova attività in regime forfettario, oppure cambiare consulente, puoi contattarmi senza impegno!

Ti dedicherò il tempo necessario a chiarire i dubbi che hai in relazione alla tua nuova attività. Aprire una partita iva non è uno scoglio insormontabile se al tuo fianco hai il giusto professionista in grado di spiegarti il mondo della fiscalità. Se invece vuoi farti assistere da un Dottore Commercialista perché attualmente non ti senti adeguatamente seguito fissiamo un appuntamento e sarò lieto di ascoltarti.

Compila il form di Contatto per avere maggiori informazioni o fissare un appuntamento presso lo Studio in cui esercito a Prato oppure in videoconferenza sulla piattaforma che preferisci.

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Commercialista e Revisore Legale

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