In questo articolo ti parlerò di come diventare un promotore finanziario in regime forfettario. Se la finanza è una delle tue passioni e vuoi diventare un freelance allora scoprirai come aprire una partita iva per promotore finanziario in regime forfettario.
Come diventare promotore finanziario in regime forfettario
Il ruolo del promotore finanziario è quello di vendere agli investitori determinati prodotti finanziari emessi da un intermediario (ad esempio una banca o una SGR ecc.).
La strada per diventare un promotore finanziario è tracciata dalla normativa di settore che impone determinati requisiti professionali nonché il superamento di un esame con successiva iscrizione ad apposito Albo.
Requisiti professionali del promotore finanziario
Così come il consulente finanziario indipendente anche il promotore finanziario deve rispettare determinati requisiti professionali di seguito elencati:
- essere in possesso dei requisiti di onorabilità prescritti dal D.M. 11/11/98 n.472. Questo è necessario per la successiva iscrizione all’Albo OCF.
- Aver conseguito un titolo di studio almeno pari al diploma di scuola secondaria superiore (diploma di maturità).
- Aver superato con successo la prova valutativa necessaria all’iscrizione all’Albo dei consulenti finanziari.
Le cause di incompatibilità di un promotore finanziario
Seppur rappresentano pochissimi casi ricordati che non potrai svolgere l’attività di promotore finanziario (e consulente finanziario in genere) se contestualmente svolgi le seguenti attività:
- sindaco o suo collaboratore, ovvero responsabile o addetto al controllo interno, presso soggetti abilitati;
- amministratore, dipendente ovvero collaboratore di soggetto abilitato non facente parte del gruppo di appartenenza dell’intermediario per conto del quale opera il consulente;
- socio, amministratore, sindaco o dipendente della società di revisione incaricata della certificazione del bilancio del soggetto abilitato per conto del quale il consulente opera;
- agente di cambio;
- ogni ulteriore incarico che si ponga in grave contrasto con l’ordinato svolgimento dell’attività di consulente
per le quali è prevista l’iscrizione in un apposito albo professionale, a titolo esemplificativo ma non esaustivo si ricordano quelle di dottore commercialista e di avvocato.
Aprire una partita iva come promotore finanziario in regime forfettario.
Un promotore finanziario esercita professionalmente l’offerta fuori sede come dipendente, agente o mandatario di un intermediario (ad esempio una banca). Pertanto il promotore è l’unico operatore finanziario che può incontrare gli investitori in una sede diversa da quella dell’ intermediario.
A livello fiscale questa soggetto può essere un dipendente o, come più spesso avviene, un agente oppure un mandantario. Per essere precisi, dal 2015 la normativa ha posto fine all’esistenza della figura del promotore finanziario rinominandolo consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede.
Dunque, a differenza del classico consulente finanziario indipendente, l’inquadramento previdenziale di un promotore finanziario deve seguire quello tipico di un’impresa al commercio. dovrai iscriverti alla gestione commercianti INPS. Questo comporta un versamento di contributi fissi ogni trimestre oltre a un’eventuale eccedenza in caso di superamento di determinate soglie reddituali. Per valutare la tua posizione e la soluzione migliore fissa un appuntamento senza impegno.
Infine, se il rapporto tra intermediario finanziario e promotore è regolato da un contratto di agenzia sarà necessario iscriversi anche alla gestione ENASARCO.
Cos’è il Regime Forfettario?
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto in Italia nel 2015 per favorire la crescita e la competitività delle piccole imprese e dei professionisti. In questo regime, i contribuenti pagano un’imposta sostitutiva in misura fissa, in base al proprio fatturato annuo, alleggerendo moltissimo gli adempimenti fiscali e burocratici.
Per le nuove attività è prevista un’aliquota d’imposta pari al 5% per i primi 5 anni. Dal sesto anno di attività, in poi, l’aliquota d’imposta si alza al 15%. Inoltre, i liberi professionisti che hanno scelto l’opzione per il forfettario sono esentati dalla ritenuta d’acconto sui compensi ricevuti dai committenti.
Quali sono gli altri vantaggi per scegliere questo regime?
Tra gli ulteriori vantaggi del regime forfettario ci sono la semplificazione degli adempimenti fiscali, la riduzione della burocrazia, la non applicazione dell’IVA alle operazioni di vendita che rende molto più competitivi rispetto alle altre imprese o professionisti in regime ordinario!
Un altro importantissimo vantaggio riguarda il mondo della previdenza, infatti, con il regime forfettario è possibile chiedere una riduzione dei contributi INPS relativi alla gestione commercianti e artigiani.
Tuttavia, il regime forfettario ha anche alcune limitazioni, ad esempio, non consente la detrazione dell’IVA sulle spese sostenute e, inoltre, i costi dell’attività sono riconosciuti in modo forfettario, pertanto non è possibile dedurre alcun costo.
In sintesi, il regime forfettario rappresenta una buona opportunità per le piccole imprese e i professionisti che vogliono semplificare la gestione delle proprie imposte e concentrarsi sulla crescita del proprio business. Tuttavia, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e la propria situazione fiscale prima di aderire a questo regime.
Codice ATECO come promotore finanziario in regime forfettario
Il codice ateco per promotore finanziario è il seguente:
- 66.19.21 – Attività di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede.
Le cause di esclusione dal regime forfettario.
Nel corso degli anni le cause di esclusione sono state modificate molte volte. Ti suggerisco di approfondire le cause di esclusione dal regime forfettario con questo articolo per evitare sorprese.
Le più importanti cause di esclusione da questo regime sono:
- il superamento della soglia dei ricavi di 85.000 euro;
- il possesso di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o srl in regime di trasparenza fiscale;
- lo svolgimento di specifiche attività escluse per legge dal regime forfettario;
- percezione nell’anno di redditi da lavoro dipendente in misura maggiore ai 30.000 euro lordi.
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